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Il Lunedì 19 Febbraio 2018

By Febbraio 19, 2018 No Comments

OPAlagiano

Sapete cos’è un’OPA? Sta per Offerta Pubblica di Acquisto, ed è una operazione delle finanza azionaria. Si tratta letteralmente di un’offerta, presentata da un qualsiasi soggetto (anche privato) intenzionato ad acquistare (o a far acquistare) un determinato numero di azioni (o altri strumenti finanziari) di una qualsiasi società per diventarne azionista, anche di maggioranza in modo da prenderne il controllo.

Ora immaginate di avere una associazione culturale o un partito al posto di una società, e di conseguenza di avere le tessere al posto delle azioni. 

Immaginate una forza politica o civica che faccia tessere in massa in altre associazioni o partiti in modo da avere la maggioranza dei voti in assemblea e poter eleggere un direttivo da lei controllato

Questo è quello che sembra stia succedendo negli ultimi mesi a Palagiano.
Civico 7, l’entità politica che ha generato l’attuale Amministrazione, ha portato suoi membri e relative famiglie a iscriversi in massa prima al circolo palagianese del Partito Democratico e poi alla sede locale di Slow Food per una quota di circa 60-70 tessere per ogni associazione/partito interessato, mirando chiaramente a prenderne il controllo (ho fatto richiesta ufficiale, tramite PEC, alle dirigenze nazionali per avere le liste di tesserati locali).

Inoltre è stata costituita una Associazione composta interamente da sodali e parenti di membri Civico7 e Luce e Sale (alcuni dei quali protagonisti anche delle OPA di cui sopra), denominata Palagiano Promozione, a cui è stata affidata senza evidenza pubblica la gestione della Sagra del Mandarino, evento intorno al quale gravita un budget di rimborso pari a circa 20.000 euro (ne ho già parlato qui)

A tutto questo si uniscono le modifiche al funzionamento della Consulta delle Associazioni (ma non doveva già essere attiva? Non era indicata come priorità nei fantomatici scenari elettorali di C7?) proposte dall’Amministrazione e per le quali mi sono state evidenziate le seguenti criticità:

1) L’ammissibilità dei comitati di cittadini alla Consulta prima impossibile, adesso è prevista nelle modifiche apportate dall’Amministrazione Lasigna (forse con l’intento di far rientrare nella Consulta gruppi come Civico 7, di cui ancora non si riesce a capire la forma giuridica?) che invece sono costituiti per il raggiungimento di uno scopo specifico che il più delle volte nulla ha a che fare con gli scopi del mondo associativo (basta pensare ai comitati elettorali, al comitato per il cimitero, a quello per la estramurale, ecc.).

2) La modifica ai requisiti di ammissione, che passano da “avere sede nel territorio del comune di Palagiano da almeno un anno” a “sede nel territorio del Comune di Palagiano” e “costituzione nell’anno solare precedente rispetto alla data di iscrizione all’albo” che permetterebbe, manco a dirlo, alla già citata Palagiano Promozione (costituita in Ottobre 2017) di entrare in Consulta già da subito.

3) Le funzioni e prerogative della Consulta dove è rilevante la modifica della voce “esercita funzioni consultive e propositive nei confronti dell’Amministrazione” a  “esercita funzioni consultive e propositive, collabora con l’Amministrazione Comunale” dove chiaramente si evince una sottile volontà di riduzione della necessaria indipendenza della Consulta rispetto all’Amministrazione stessa. Quando questa indipendenza è uno dei principi fondamentali che rendono la Consulta necessaria.
Sospetto corroborato dal fatto che un’altra modifica rende il Sindaco l’unica entità che può convocare la Consulta invece del Presidente della stessa (che invece ora, secondo le modifiche proposte, si limiterebbe a fare richiesta di convocazione per poi dover aspettare un massimo di 30 giorni).

Non so a voi, ma a me il quadro appare abbastanza preoccupante. Anche se vorrei tanto sbagliarmi. Prendendo il controllo dell’assemblea di associazioni o partiti con i tesseramenti di massa, mettendo propri membri alla guida di associazioni storiche (come è successo con la Pro Loco), creando associazioni ad hoc su cui incanalare contributi a pioggia, limitando l’autonomia della Consulta delle Associazioni (e permettendo l’ingresso, nella stessa, di realtà associative direttamente controllare all’Amministrazione), il Sindaco Lasigna (o chi per lui) sembrerebbe proprio mirare ad avere il controllo sul mondo dell’associazionismo palagianese.

Se così fosse avrei capito finalmente in cosa si differenzia il nuovo che avanza, dal vecchio: neanche i più compromessi tra i consiglieri delegati che abbiamo avuto negli ultimi anni, con i loro contributi indiscriminati per raccattare consensi, avrebbero mai avuto il coraggio di applicare delle strategie di occupazione degli spazi talmente palesi.

E dire che nella precedente riunione il Sindaco ha detto: finalmente le associazioni saranno libere, non saranno più strumento della politica!

Predica bene… per razzolare come dicono loro!

Cittadinanza informata e consapevole

Come ho già dichiarato in più occasioni, il mio codice deontologico professionale mi impone di astenermi “dall’esprimere giudizi o dall’avviare azioni suscettibili di nuocere alla reputazione dei colleghi, senza fondato motivo”. Peraltro, io vado oltre e mi astengo sia nei confronti dei sedicenti colleghi, sia quando vi è fondato motivo, sia quando ricorre l’una e l’altra fattispecie.

Ma su quanto scritto dall’assessore Mimmo Catucci su Facebook qualche giorno fa ci sono da fare delle piccole considerazioni di genere diverso, non di carattere professionale, perché perderemmo tempo, io a scrivere e voi a leggere. Parto dal presupposto palese che l’assessore al bilancio non conosce il significato della parola propaganda, che (fonte wikipedia) è “l’attività di disseminazione di idee e informazioni con lo scopo di indurre a specifici atteggiamenti e azioni” ovvero il “conscio, metodico e pianificato utilizzo di tecniche di persuasione”.
Il Lunedì non vuole persuadere nessuno, vuole solo informare, e condividere con la cittadinanza le mie posizioni, dandogli strumenti sufficienti per restare liberi di osservare con occhio critico il mio lavoro e quello dell’Amministrazione in tutte le sue espressioni.
Ciò che faccio è molto differente, ad esempio, dal parlare in termini pretestuosamente entusiastici di “Palagiano protagonista del BIT” quando poi sulla stampa di parla solo di Massafra, e quando sappiamo benissimo che prima di diventare “protagonisti” di alcuna forma di sistema turismo ci attende molta strada e molto lavoro (a tutti, me compreso) o arrogarsi i meriti della riduzione dell’Ecotassa quando in realtà il merito è delle agevolazioni applicate dalla regione Puglia, a tutti i comuni senza alcun discrimine.

Anzi potrei dire che, portare una nota critica sulle dichiarazioni fumose di una Amministrazione, controbilanciare questo clima tra il sensazionalista e l’intimidatorio, sia esattamente l’opposto della propaganda.

A proposito della TARI, ad esempio, il cuore del mio ragionamento era che la TARI 2018 non è diminuita (come si vuol far credere) ma è aumentata così come dimostrato inconfutabilmente dai numeri, nonostante l’aumento della percentuale di differenziata, la riduzione di un turno di raccolta e l’aumento del numero delle utenze!

E come si giustifica l’Amministrazione? Attraverso le dichiarazioni dell’Assessore al bilancio, che nel tentativo, ormai collaudato, di confondere le carte in tavola e tenere contenti i tifosi, mi accusa di errori gravissimi, ovviamente presunti perché a suo dire.

1) Le nuove utenze censite sarebbero 1500 e non 100. Qui di gravissimo sicuramente abbiamo il fatto che l’Assessore confonde utenze, ovvero le famiglie che pagano la TARI, e utenti, ovvero i singoli componenti le famiglie. Le nuove utenze, ovvero i nuclei familiari recentemente censiti, come risulta dagli atti, sono infatti circa 300 (dato ancora non certo nonostante richiesta esplicita avanzata nella settimana scorsa in commissione bilancio). Effettivamente non 100 come riportavo io, ma sicuramente non 1500 come indica il nostro Assessore un po’ confuso.
La TARI non la pagano i singoli cittadini, Mimmo, la pagano i nuclei familiari!

E se verrà in parte ridotta (solo per una ristretta fascia di utenza con più alto numero di componenti il nucleo familiare) lo sarà non per meriti Amministrativi ma semplicemente perché la spesa complessiva sarà ripartita per un numero maggiore di utenze. Ma vi è di più: se fosse vero il dato dell’Assessore (1500 utenze), la mia tesi sarebbe maggiormente rafforzata e amplificata, perché la maggior spesa verrebbe divisa per un numero maggiore di utenze, con una conseguente riduzione pro-capite, secondo un processo di matematica di base. Ora, però, non venite a dirci che le divisioni sono state inventate dall’Amministrazione Lasigna!

2) L’Assessore cita a suo favore la determina dirigenziale n. 19 del 06.02.2018, che è appunto una determina Regionale, che conferma la riduzione generalizzata, slegata dai meriti individuali delle Amministrazioni, dell’Ecotassa. Esattamente, di nuovo, confermando la mia tesi senza forse rendersene conto. La tabella con le aliquote degli ultimi anni la trovate qui (è un foglio excel, Palagiano si trova alla riga 258).

3 ) Per concludere l’Assessore cita un credito di circa 800,000 euro che il Comune dovrebbe utilizzare per coprire il debito dell’anno precedente. Ma anche qui non cita la documentazione di riferimento; nè è possibile individuarlo dal fascicolo di bilancio messo a disposizione dei consiglieri; sarà mia cura accertarmene presso l’ufficio ragioneria. Tutto comunque molto strano, vista la propensione del Dr. Catucci a snocciolare protocolli e date alla rinfusa in qualunque altra sede. In conclusione: solo semplici proclami. Si tratta proprio di quel conscio, metodico e pianificato utilizzo di tecniche di persuasione, quella propaganda con cui si voleva etichettare “Il Lunedì”.

Ho ripetuto più volte in sede consiliare l’inadeguatezza del Dr. Catucci a ricoprire il ruolo che ricopre, inizialmente lo consideravo non sufficientemente preparato in materia (come continuo a fare), cosa già piuttosto grave per un Assessore al bilancio. Adesso a quei miei dubbi iniziali si è unita anche l’evidente malafede che si legge chiara nei sui interventi.

Ed è un vero peccato, perché in questa amministrazione ho quotidianamente la possibilità di intravedere l’operato di persone valide e competenti, il cui impegno viene giornalmente messo in ombra da quei pochi individualismi infantili e ingombranti, in cerca del loro posto al sole.

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